Immagine iperspettrale: di cosa si tratta
Si può conoscere la composizione chimica di un oggetto semplicemente fotografandolo? Da oggi è possibile mediante l’imaging iperspettrale, una tecnica di analisi che riesce a catturare in un’immagine tutte le informazioni di uno spettro elettromagnetico, dai raggi ultravioletti all’infrarosso, permettendo il riconoscimento di diversi prodotti. A differenza della radiografia, l’imaging iperspettrale è una tecnologia non distruttiva, senza contatto, che, di conseguenza, può essere applicata senza danneggiare l’oggetto analizzato.
Gli esperti evidenziano che la tecnologia iperspettrale permette di vedere cose che l’occhio umano non riesce a riconoscere: non solo la forma degli oggetti, ma anche la loro composizione chimica e fisica. Ogni materiale infatti ha una propria “firma spettrale”, come fosse un’impronta digitale: presenta una combinazione assolutamente unica di colori, dette bande spettrali, caratterizzate ciascuna da una precisa intensità.
Alcuni semplici esempi: è possibile distinguere la composizione di due sostanze apparentemente uguali come lo zucchero e il sale, oppure evidenziare la parte di un frutto che sta marcendo. Per fare esempi più complessi, questo tipo di analisi permette di rilevare e di localizzare la presenza di corpi estranei, come specie chimiche o batteriche o di individuare difettosità o componenti adulteranti nei campioni.